Il futuro dei lavoratori della Samte e il fumo dei caminetti mastelliani
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Immaginate tutto questo (è difficile per chi non lo vive, ma almeno si può tentare) e poi leggete con la velocità del caso dovuto alla stringatezza del testo la nota stampa (http://ilvaglio.it/article/8250/ciclo-rifiuti-nuovo-incontro-mastella-di-maria-fine-della-samte-e-nuova-societa.html) licenziata dal duo Mastella-Di Maria, di vertice nei due maggiori enti locali (Comune-Provincia). Dove si parlerà della “fine della Samte” e della futura nascita (?) di una nuova società.
Insomma, avrete almeno un ulteriore deficit di tranquillità rispetto all’attuale situazione. Apprendendo della inveterata abitudine di far politica attraverso e dinanzi a caminetti, stavolta ceppalonesi. Di farsi risolutori, nel corso di un incontro chissà se condito da cappuccino e cornetto o mandorle e martini o tè e biscottini. Di decidere nell'autonomia e nella triste solitudine del potere di chiudere “definitivamente con l'organizzazione strutturale precedente” e farsi motore – chi non lo desidererebbe? - “di un ciclo virtuoso”, nel sistema dei rifiuti, attraverso la sinergia Comune-Provincia. Ovvero, la pietra filosofale della monnezza, da anni sfuggita alla ricerca di tanti e ora comparsa nelle ceneri dei ceppi consumatisi in una uggiosa domenica di novembre, in una villa del Medio Calore.
Nell'iceberg del 'non detto' posto sotto il livello della pubblicità data all'incontro fra sindaco e presidente è però custodito il segreto delle modalità del fare. Dunque affiora, per adesso, la parte di minor ingombro e maggiore impatto, proprio come una qualunque comunicazione grillina, per dire che il mondo è proprio paese per certa politica.