La Ternana arriva a Benevento con i favori del pronostico. Cannavaro alla ricerca della prima vittoria
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In parte no, però: perché dopo aver assaporato l'amaro di due sconfitte nelle prime tre giornate (in trasferta, Ascoli e Modena), intervallate comunque da una sorta di 'avvertimento' su quel che sarebbe accaduto poi (il primo acuto interno, proprio contro la Reggina), al pareggio casalingo della quarta (Cosenza) ha fatto seguito un clamoroso poker di vittorie, due in casa (Perugia, Palermo) ed altrettante fuori (Parma, Cittadella).
Questo è lo spirito con cui le Fere allenate da Cristiano Lucarelli – motivatore in campo da atleta ed evidentemente tale anche in panchina – calano nel Sannio, e vi arrivano con gli indubbi favori del pronostico, visti i numeri appena citati.
Anche perchè avranno di fronte il Benevento, una compagine che ha smarrito la memoria, quanto a successi: nel caso, bisogna risalire il calendario fino allo scorso 3 settembre, a Venezia.
Da allora un 'buco nero': al nuovo tecnico, Fabio Cannavaro, mancano i tre punti raccolti tutti assieme (anche se è a suo modo imbattuto); alla rosa degli atleti mancano i tanti che affollano l'infermeria; alla squadra manca ancora l'identità, se non 'certa' almeno abbozzata. Di qui ben si comprende come alla ricerca del bel gioco, che pure farebbe divertire, bisogna adesso anteporre altro: sarà pur vero che la zona play/off dista solo tre gradini, ma è altrettanto vero che dalla zona play/out ci si solleva di un punto (per tacere d'altro).
Ogni avversario del Benevento ha sempre avuto, alla vigilia, parole di miele per una società e una squadra di qualità e di giuste ambizioni anche quest'anno (in chiave salto di categoria) e... poi è passato all'incasso. Converrà, pertanto, essere brutti, sporchi e cattivi. E non lasciar nulla a chi s'affronta.